Il vademecum, composto da ben 92 domande e relative risposte, è disponibile a questo indirizzo.
Per chi non lo sapesse il libro unico è il tentativo dell'amministrazione pubblica di mandare in pensione i libri matricola e paga e con essi una pletora di altri libri obbligatori esistenti nei diversi settori (spettacolo, autotrasporto, agricoltura), risalenti a quando non esisteva neanche la calcolatrice per entrare nell'epoca dell'informatica.
Tra le domande più interessanti e con una fascia di interesse più ampio segnaliamo:
- Amministratori e sindaci senza compensi: vanno iscritti sul Libro Unico? In ottica semplificatrice, gli amministratori e i sindaci vanno registrati sul Libro Unico del Lavoro soltanto con riferimento al mese in cui avviene la eventuale percezione di compensi o rimborsi spese ovvero la effettuazione di conguagli.
- Amministratori e sindaci che percepiscono compensi: vanno sempre iscritti su Libro Unico? Sì se non sono liberi professionisti.
- Si possono fare annotazioni manuali sul Libro Unico? No, sono escluse in ogni caso (quantomeno non hanno alcuna valenza rispetto all’assolvimento di qualsiasi obbligo previsto dalla norma).
- Per i collaboratori e gli associati in partecipazione va tenuta la registrazione delle presenze? No. Non è necessario il mantenimento di un calendario presenze per i collaboratori coordinati e continuativi, ma solamente una annotazione libera, sul cedolino, delle assenze di cui il committente o l’associante sia a conoscenza, in quanto le stesse incidano direttamente sull’obbligo di astensione dal lavoro (es. infortunio o maternità). Esemplificando: sul cedolino del collaboratore sarà annotato “infortunio dal ... al ...”
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